Inauguriamo sui nostri canali la rubrica #TranslationPills, ovvero Traduzione in Pillole. Parleremo di tipologie, caratteristiche e tecniche di traduzione. Oggi, iniziamo definendo cosa si intende, effettivamente, con traduzione.

Una definizione

Secondo il vocabolario Treccani, ‘traduzione’ deriva dal verbo latino traducĕre, che significa ‘trasferire, trasportare’. Infatti il traduttore, spesso considerato un ponte tra due o più lingue e culture, tratta di ‘Volgere in un’altra lingua, diversa da quella originale, un testo scritto o orale, o anche una parte di esso, una frase o una parola singola’.

Prodotto e Processo

Una traduzione è, perciò, un testo (che sia orale o scritto), che è stato reso in una lingua a partire da un altro idioma d’origine. Tuttavia, il prodotto finito non è altro che la punta di un iceberg (Newmark, 1988) generato dal complesso processo che sta dietro ad una traduzione. Infatti, oltre alla riscrittura vera e propria, esistono altre fasi fondamentali alla buona riuscita di una traduzione. Prima di cominciare, il traduttore deve identificare la macrostrategia che applicherà a tutto il testo. Successivamente, è d’obbligo una lettura dettagliata del testo di partenza (TP) per individuare eventuali problematiche da risolvere. La fase di traduzione è, appunto, una riscrittura del TP condizionata dalle decisioni del professionista. Infine, è fondamentale la fase di revisione e post-editing, per individuare eventuali errori o ridondanze, prima di inviare o pubblicare il testo finito.

Silvia De Pompeis

Riferimenti

Newmark, P., 1988. A Textbook of Translation. London: Prentice Hall.