La musica Gnaoua: una tradizione internazionale

Una vittoria immateriale

La musica Gnaoua è stata dichiarata patrimonio dell’umanità. Una grande vittoria per il Marocco oltre che per l’arte Gnaoua.”, “Oggi, noi siamo centinaia di miliardi ad aver sostenuto e difeso questa cultura ancestrale, aperta a tutte le culture del mondo‘.

Questo è ciò che sostiene Neila Tazi, direttrice e fondatrice del festival Gnaoua et Musiques du Monde, nonché vicepresidentessa del senato marocchino, emozionata e felice di poter diffondere maggiormente questa forma d’arte piena di sonorità colorate e dal ritmo incalzante che diventa patrimonio immateriale dell’Unesco, dimostrando la sua ricchezza in ambito culturale. L’ufficializzazione di questa grande vittoria è avvenuta a Bogotà, in Colombia, dove la candidatura del festival è stata approvata nella quattordicesima sessione annuale del comitato intergovernativo della salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. Questa notizia ha colpito anche l’attuale re del Marocco, Mohammed VI, il quale, avendo sempre esaltato la bellezza della cultura nazionale, ha considerato questa decisione come un omaggio alla cultura del regime.

Si tratta della settima arte che si aggiunge ai patrimoni immateriali dell’Unesco, dopo la piazza Jamaa El Fna, il Moussem di Tantan, la falconeria, la dieta mediterranea, il festival delle ciliegie di Sefrou, la lavorazione dell’argan e la Taskiwin (la danza marziale dell’alto Atlante). Definita un ponte artistico tra il Marocco e il resto dell’Africa, il festival di musica Gnaoua, nel suo vivace repertorio, crea un’atmosfera mistica e allo stesso tempo festosa in cui danze e canti sublimi si mescolano fino a creare una vera e propria immagine del mondo africano.

Cosa si intende per Musica Gnaoua o Gnawa?

L’arte Gnaoua, caratterizzata da suoni di crotali (strumenti a percussioni), tamburi e guembri (una sorta di liuto-tamburo tipico del nord Africa) è un genere musicale coinvolgente e tradizionale che, dinamicamente, si fonde con le altre culture musicali quali il jazz, il rock, l’hip-hop, il blues e il reggae, assumendo in questo modo una sfumatura internazionale. Gruppi di musicisti e acrobati di ogni genere musicale e provenienza, si cimentano in vari spettacoli folkloristici che suscitano l’interesse di un vasto pubblico, che ha raggiunto anche più di 400.000 spettatori. Si intonano canti in arabo dialettale che oscillano tra il sacro e il profano, accompagnati spesso da danze scatenate e difficili da imitare.

Essaouira, la ‘Perla dell’Atlantico’

La nascita di questa forma d’arte

Il festival Gnaoua è nato nel 1998 a Essaouira, la “Perla dell’Atlantico”. Città portuale in Marocco,in cui è possibile ammirare la medina (centro storico), stupende fortificazioni e grandi spiagge. La città fu fondata nel 1760, grazie al sultano Mohamed Ben Abdallah, come porto commerciale sull’Atlantico. Da sempre, la medina della città ha fuso e assorbito varie culture, che hanno portato al carattere cosmopolita della tradizione marocchina stessa. Ed è proprio qui che, nel VII secolo, si instaurarono i primi Gnaoua, termine che fa riferimento a schiavi neri provenienti dall’Africa subsahariana. Essi installarono una confraternita, elaborando proprie musiche e riti sotto forma di parate di gruppi che percorrono le medine. Musicalità e multiculturalità si incontrano nella cultura popolare degli Gnaoua, riuscendo così ad incantare tutto il mondo.

Luciana Berardino