Comunque la si pensi, in un mondo ipervelocizzato e iperparcellizzato più che globalizzato, in cui il tempo è sfruttato fin nei millesimi tanto da farci sospirare, spesso, di non avere tempo sufficiente per nulla! e in cui non esiste ambito nel quale non vi siano multipli processi di mediazione e passaggi di mano in mano (impersonale) e di bocca in bocca (impersonale); dicevamo, in un mondo così è innegabile l’importanza rivestita dal complesso e multiforme universo delle traduzioni.
Trattandosi spesso del primo e unico contatto per molti con una o più fonti “originali”, piuttosto che esaurirsi con una mera trasposizione di scritti o parole da una lingua ad un’altra, una traduzione si inserisce in un processo più ampio di informazione e disinformazione, di formazione e deformazione; processo che tende, anche attraverso “errori” consapevoli e inconsapevoli, a creare realtà più che a riportarle pedissequamente!
A questo proposito, un articolo divertente (ma anche no!), se la traduzione si trasforma in gaffe, dal sito di Lettera43 .