Giochiamo con le lingue: curiosità linguistiche in pillole

#pillolediarabo

Parole intraducibili: طرب

In linguistica, l’arbitrarietà è una delle caratteristiche del segno linguistico. Non esiste una motivazione logica o ontologica che unisce un termine al suo referente in natura, ma il legame tra l’oggetto e la sua denominazione in una data lingua, è prettamente arbitrario, immotivato. 

Da qui, ne deriva che ogni lingua segmenta la realtà extralinguistica a suo piacimento, in maniera indipendente dalle altre.

Per questo motivo, tradurre da una lingua all’altra non è un’operazione così semplice come può sembrare: spesso una lingua ha più termini per designare un referente, ognuno con una propria sfumatura di significato, mentre in un’altra lingua a quello stesso referente corrisponde un unico termine. Altre volte, invece, una parola esprime un concetto che necessiterebbe di un lungo giro di parole per essere tradotta in un’altra lingua mantenendo la stessa complessità di significato.

Tra le tante parole “intraducibili”, analizziamo oggi la parola araba طرب (ṭarab).

ṭarab

Tarab” è in arabo lo stato d’euforia in cui il tempo sembra sospeso. Questo termine viene solitamente utilizzato per descrivere la sensazione suscitata dalla voce di un cantante, come fosse una sorta di incantesimo, che porta l’ascoltatore a lasciarsi trasportare dalla musica abbandonandosi alle fantasticherie. Lo stato di Tarab unisce il pubblico astante in quanto consente di sperimentare insieme qualcosa che è già racchiusa dentro di loro, dandole libero sfogo. 

Si tratta di una sensazione di godimento particolare, perché vengono messe in gioco emozioni diverse come eccitazione, confusione, rapimento, sollievo e gratificazione.

Valentina Marino