Quando ci si trova davanti a un testo da tradurre può capitare di sentirsi confusi, e non sapere come approcciare al processo di conversione in una lingua d’arrivo. Vediamo insieme quali sono i passaggi per ottenere il massimo del risultato con il minimo sforzo.
La prima cosa da individuare, se non la si conosce già, è la tipologia di testo che si sta andando a trattare. E’ fondamentale, per un traduttore, capire il grado di specializzazione di un testo. Infatti, un argomento può essere trattato in molteplici sfaccettature, più o meno specialistiche, in dipendenza del pubblico a cui ci si rivolge. Pertanto, è importante che il traduttore definisca il proprio target, poiché uno stesso testo può essere reso in maniera diversa rispetto a chi ci si rivolge. Un esempio lampante sono le favole: queste ultime vengono tradotte in base ai lettori, bambino o adulti.
Una volta individuato il pubblico, il traduttore fa una prima lettura del testo in cui cerca di individuare le problematiche principali. Una prima bozza di traduzione può essere effettuata anche grazie all’ausilio di strumenti di traduzione automatica (che non possono sostituire del tutto la figura umana), in modo da avere un quadro generale del tema che si sta trattando e delle tecniche da adottare per ottenere un prodotto perfetto per il target definito. Quindi, il professionista va a definire una macrostrategia di traduzione dell’intero testo, e le varie tecniche da usare per risolvere singoli casi all’interno di esso. Questi due elementi corrispondono ai metodi e procedure definiti da Newmark (1988), di cui parleremo nel dettaglio nella prossima ‘pillola‘.
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Newmark, P., 1988. A Textbook of Translation. London: Prentice Hall.
Silvia De Pompeis